mario donatone biografia

Ciao a tutti

 

Il grande Charlie Mingus definiva il riflesso della schizofrenia moderna sulla sua psiche individuando in sè tre persone, una esagitata, l’altra anche eccessivamente buona, e l’altra ancora che osservava pacatamente il tutto.

A me basta definirmi un bipolare, o, in senso mitologico, un bicefalo musicale.
Appartengo infatti ad una strana categoria, quella dei pianisti-cantanti, meta’ musicisti e metà cantanti, metà artisti e metà intrattenitori.
Cantare e suonare il piano insieme forse si è sempre fatto, da parte di vocalisti, compositori, ecc., ma come dimensione artistica si tratta senza dubbio di una tradizione nata in America con il jazz e con il blues.Da Jelly Roll Morton, a Nat King Cole nel jazz e i vari Roosevelt Sykes, o Menphis Slim nel blues, fino ad arrivare al rock, con i vari Jerry Lee Lewis, Fats Domino, Leon Russell, Elton John, Billy Joel, ecc.

Il pianista-cantante è diventato una figura familiare nel panorama musicale novecentesco, con la sua capacità di esprimere in modo intimo la propria vena artistica, con un’autosufficienza che gli dà spesso la libertà di filtrare nel suo stile i più disparati generi musicali.I pianisti-cantanti hanno infatti quasi sempre un repertorio eterogeneo, sono eclettici, perchè con il piano si può suonare di tutto e la gente ti chiede di tutto.
E qui arriviamo alle più dolenti controindicazioni del caso. Non è facile essere un pianista-cantante di blues-soul-jazz in Italia. Se suoni e canti la prima domanda che ti fanno è: allora fai pianobar?

Il pianista-cantante non viene percepito come qualcuno che può avere una precisa identità musicale o artistica, a meno che non sia famoso e variamente strombazzato dalle radio.
Personalmente mi ritengo un folgorato sulla via di Ray Charles. Ho avuto la fortuna di assistere ad un suo concerto quando avevo diciotto anni, e quello che vidi e ascoltai in quella magica serata cambiò la mia vita per sempre.

Ray mi proiettò con una forza mai sentita fino a quel momento in uno spazio siderale in cui i confini tra corpo, mente e spirito non esistevano più, strappandomi all’angusta e asfittica provincia, in cui ero vissuto fino a quel momento.Fu una rivelazione.